La prima parentesi




In questa parentesi si pongono le basi per la comprensione degli eventi che seguono, e che riguardano i sei angeli, ed il settimo, che suonano le loro trombe.




Leggi il capitolo 7



Possiamo immaginare il Signore che avanza verso la sua investitura ufficiale, e via via che si fa più vicina, tutta la creazione ne risente e reagisce di conseguenza.


Il capitolo sette di Apocalisse, che contiene la prima parentesi, ossia, una digressione dal normale fluire della cronologia degli eventi, ci presenta il modo in cui dovrà essere letto ciò che segue e che riguarda lo squillo delle trombe. In particolare tale capitolo sette mette a fuoco la quinta e la sesta tromba, che contengono due dei tre "guai" che si abbatteranno sugli esseri umani, appena prima che il Signore abbia l'investitura ed inizi così il Regno dei cieli. Ciò avverrà con il suono della settima tromba e sarà il massimo dei guai per il mondo: appunto il terzo guaio, l'arrivo del "Regno dei Cieli".



Il capitolo sette ci presenta una scena che potremmo così riassumere: un angelo con il sigillo di Dio in fronte (forse appartenente ad una categoria particolare con autorità sugli altri quattro, che trattengono i venti che soffieranno sul mondo), intima di non rilasciare quei i venti finché non verrà ordinato.

Questo particolare angelo viene da est. L'ordine che l'angelo impartisce è di non scatenare la tempesta dei venti, che soffiano da tutte le direzioni e su tutta la terra, finché non siano segnati in fronte i servi di Dio.


I quattro venti, o punti cardinali, erano rappresentati anche dai quattro corni che si trovavano agli angoli dell'altare degli olocausti che era nel cortile del tabernacolo prima, e del tempio poi. Anche l'altare dei profumi che era all'interno aveva quattro corni con lo stesso significato. Questi proclamavano l'universalità del progetto di salvezza.



La simbologia usata in questo brano comprende la terra, il mare e gli alberi. Ora, la terra, è simbolo d'Israele, il mare sono i popoli del mondo, e gli alberi i regnanti. Tale simbologia è presente in tutti gli scritti escatologici. A questo punto si presentano due distinti gruppi di persone. Il primo è composto di centoquarantaquattromila, tutte appartenenti alle tribù d'Israele, in ragione di dodicimila per ognuna di esse. A questo proposito nascerebbe un problema riguardo all'assenza della tribù di Dan e l'aggiunta di quella di Giuseppe. Ma si tratta di qualcosa che potrà essere trattato a parte.

Il secondo gruppo è immenso, non può essere contato ed appartiene da chi proviene dalla grande tribolazione, e dalla totalità della terra.


🔊 Apocalisse 7.
4 E udii il numero di coloro che furono segnati con il sigillo: centoquarantaquattromila segnati di tutte le tribù dei figli d'Israele: 5 della tribù di Giuda dodicimila segnati; della tribù di Ruben dodicimila; della tribù di Gad dodicimila; 6 della tribù di Aser dodicimila; della tribù di Neftali dodicimila; della tribù di Manasse dodicimila; 7 della tribù di Simeone dodicimila; della tribù di Levi dodicimila; della tribù di Issacar dodicimila; 8 della tribù di Zabulon dodicimila; della tribù di Giuseppe dodicimila; della tribù di Beniamino dodicimila segnati.



Si può notare che riguardo al primo gruppo Giovanni, per ora, si limita al solo elenco, nulla viene detto di loro, sennonché sono segnati in fronte. Il tema dei centoquarantaquattromila tornerà al capitolo quattordici, dove sarà confermato il loro ministero terreno e l'appartenenza a Gesù per tutto il millennio.

Riguardo al secondo gruppo, invece:


🔊 Apocalisse 7.
9 Dopo queste cose guardai e vidi una folla immensa che nessuno poteva contare, proveniente da tutte le nazioni, tribù, popoli e lingue, che stava in piedi davanti al trono e davanti all'Agnello, vestiti di bianche vesti e con delle palme in mano. 10 E gridavano a gran voce, dicendo: «La salvezza appartiene al nostro Dio che siede sul trono, e all'Agnello».



Confrontandoli è chiara una netta distinzione. I primi appartengono ad Israele, e sono in terra. Gli altri appartengono al cielo, sono IN PIEDI davanti al trono ed all'Agnello. Non è cosa da poco.


Di loro viene detto anche che L'Agnello li guiderà alle sorgenti delle acque della vita. Questo gruppo è già eterno.



Con questa prima parentesi si stabiliscono i giusti della terra, quelli che saranno salvati di una salvezza tutta speciale. Sono quelli che sono stati scelti per collaborare con Cristo alla redenzione di tutta la terra durante il millennio. Ben diverso è il tono usato da Giovanni riguardo alle persone su cui si abbatteranno i primi due guai, relativi al suono della quinta e sesta tromba. Infatti, si tratta del resto dell'umanità.



ANDIAMO ORA AL CAPITOLO 9.





🔊 Apocalisse 9.
1 Poi il quinto angelo suonò la tromba e io vidi un astro che era caduto dal cielo sulla terra; e a lui fu data la chiave del pozzo dell'abisso.

2 Egli aprì il pozzo dell'abisso e ne salì un fumo, come quello di una grande fornace; il sole e l'aria furono oscurati dal fumo del pozzo. 3 Dal fumo uscirono sulla terra delle cavallette a cui fu dato un potere simile a quello degli scorpioni della terra. 4 E fu detto loro di non danneggiare l'erba della terra, né la verdura, né gli alberi, ma solo gli uomini che non avessero il sigillo di Dio sulla fronte.

5 Fu loro concesso, non di ucciderli, ma di tormentarli per cinque mesi con un dolore simile a quello prodotto dallo scorpione quando punge un uomo. 6 In quei giorni gli uomini cercheranno la morte ma non la troveranno; brameranno morire ma la morte fuggirà da loro.

7 L'aspetto delle cavallette era simile a cavalli pronti per la guerra. Sulla testa avevano come delle corone d'oro e la loro faccia era come viso d'uomo. 8 Avevano dei capelli come capelli di donne e i loro denti erano come denti di leoni. 9 Il loro torace era simile a una corazza di ferro e il rumore delle loro ali era come quello di carri tirati da molti cavalli che corrono alla battaglia.

10 Avevano code e pungiglioni come quelli degli scorpioni, e nelle code stava il loro potere di danneggiare gli uomini per cinque mesi. 11 Il loro re era l'angelo dell'abisso il cui nome in ebraico è Abaddon e in greco Apollion. 12 Il primo «guai» è passato; ecco, vengono ancora due «guai» dopo queste cose.



Escono dal pozzo dell'abisso delle cavallette demoniache, che hanno il preciso compito di non distruggere l'ambiente ma solo gli uomini che non hanno il sigillo di Dio in fronte. Abbiamo già visto come queste persone siano i centoquarantaquattromila ebrei segnati. Si tratta, quindi, di una piaga rivolta ad Israele che colpirà solo chi non è segnato. Non ucciderà ma tormenterà per cinque mesi.

Una curiosità sta nel notare come su tutte le altre trombe, dalla prima alla sesta, le piaghe si abbattono su un terzo delle cose cui sono dirette, mentre della quinta non è detto nulla riguardo alla quantità, ma solo alla qualità. La possibilità di danneggiare gli esseri umani, che queste cavallette hanno, sta nelle punture che possono infliggere. Hanno corone in testa, viso d'uomo, capelli di donna e la ferocia del leone.





VEDIAMO ORA LA SESTA TROMBA
ANCORA AL CAPITOLO 9.





🔊 Apocalisse 9.
13 Poi il sesto angelo suonò la tromba e udii una voce dai quattro corni dell'altare d'oro che era davanti a Dio. 14 La voce diceva al sesto angelo che aveva la tromba: «Sciogli i quattro angeli che sono legati sul gran fiume Eufrate». 15 E furono sciolti i quattro angeli che erano stati preparati per quell'ora, quel giorno, quel mese e quell'anno, per uccidere la terza parte degli uomini.

16 Il numero dei soldati a cavallo era di duecento milioni e io udii il loro numero. 17 Ed ecco come mi apparvero nella visione i cavalli e quelli che li cavalcavano: avevano delle corazze color di fuoco, di giacinto e di zolfo; i cavalli avevano delle teste simili a quelle dei leoni e dalle loro bocche usciva fuoco, fumo e zolfo. 18 Un terzo degli uomini fu ucciso da questi tre flagelli: dal fuoco, dal fumo e dallo zolfo che usciva dalle bocche dei cavalli.

19 Il potere dei cavalli era nella loro bocca e nelle loro code; perché le loro code erano simili a serpenti e avevano delle teste, e con esse ferivano.

20 Il resto degli uomini che non furono uccisi da questi flagelli, non si ravvidero dalle opere delle loro mani; non cessarono di adorare i demòni e gli idoli d'oro, d'argento, di bronzo, di pietra e di legno, che non possono né vedere, né udire, né camminare. 21 Non si ravvidero neppure dai loro omicidi, né dalle loro magie, né dalla loro fornicazione, né dai loro furti.



Al suono della sesta tromba si viene subito avvertiti di quali sono i territori su cui la piaga si abbatterà. I quattro corni dell'altare sono i quattro punti cardinali, quindi tutta la terra.

Il fiume Eufrate, oltre ad essere il confine orientale del grande Israele, era considerato anche il limite tra oriente ed occidente, quindi gli angeli liberati hanno accesso a tutto il mondo, sia orientale, sia occidentale. Si tratta di un evento preordinato da sempre, che accadrà in un momento preciso della storia ed avrà un significato particolare.


Il fatto che dell'esercito di cui si parla si conosca il numero preciso dei componenti, deve essere considerato insieme a ciò che viene detto nella prima parentesi, riguardo alla grande folla. Se questi soldati possono essere contati, e sono duecento milioni, significa che i salvati della grande folla sono molti di più, per il fatto che nessuno poteva contarli. Il loro numero, quindi, potrebbe essere anche di un ordine di grandezza superiore, ossia dell'ordine del miliardo.



La grande folla, così come i centoquarantaquattromila, si trovano ancora in terra, la loro separazione dal mondo avverrà con il nascondimento ed il rapimento, ma ciò è raccontato al capitolo 12, dopo l'apertura della seconda parentesi, e deve essere considerato alla luce delle istruzioni in essa contenute.

Queste persone fanno parte della categoria dei santi, di cui non si tratta nei suoni della quinta e sesta tromba, poiché non è a loro che sono dirette.

Un terzo delle persone che è nel mondo (i santi hanno già, in fede, la cittadinanza celeste) saranno colpiti da quest'enorme piaga. Se si tratta di morte fisica o spirituale: se è una morte reale o metaforica, non è chiaro.


Ad uccidere sono tre flagelli che escono dalla bocca dei cavalli: il fuoco, il fumo e lo zolfo. Il fuoco e lo zolfo appaiono in molti altri passi della Bibbia, ed in genere sono riferiti all'ira di Dio che distrugge i suoi nemici. In particolare si può ricordare il giudizio su Sodoma e Gomorra, ed anche quello su Gog, che avverrà alla fine del millennio.


(Ge 19: 24) (Ez 38: 22)


Anche la Geenna contiene gli elementi che escono dalla bocca dei cavalli, in quel tempo vere e proprie "macchine da guerra". Tale terribile piaga ha la funzione di portare al ravvedimento, ormai con mezzi estremi, i popoli della terra. Ciò è confermato dai versetti 20 e 21, che fanno luce su chi è diretta la piaga: su quali sono quelle categorie di persone. Infatti, i primi ad essere considerati sono gli idolatri, gli altri i criminali: a queste due categorie non appartiene nessuno dei santi.

La sesta tromba si conclude con la constatazione che due terzi dei ribelli all'Eterno non si è convertita, ma continua nella sua perversità ad essere un ostacolo alla pace ed alla giustizia sulla terra. Da ciò nasce l'esigenza di dare un preciso indirizzo all'intervento da effettuare sia in cielo, sia in terra, al fine di riportare le giuste condizioni di vita.

Il suono della settima tromba, che troviamo dal capitolo 11:14 in poi, e che annuncia l'arrivo del Regno attraverso l'investitura di Gesù come Re dei re, ha come primo punto quello di mettere al sicuro i suoi seguaci. I primi ad essere sistemati saranno i risorti morti in Cristo, cui seguiranno subito dopo i rapiti, rappresentati nel racconto dal figlio della donna, ossia i regnanti con lui insieme ai risorti. Questo avrà luogo in cielo. In terra i centoquarantaquattromila saranno anch'essi messi al sicuro nascosti dalla faccia del serpente.

1 Tessalonicesi



Dopo ciò si darà inizio allo smantellamento totale di tutta l'organizzazione diabolica, con l'eliminazione delle due bestie e di Babilonia la grande. Anche in Isaia si racconta cosa avverrà ai potenti della terra che continueranno a tramare contro la volontà di Dio, alla fine dei tempi.



🔊 Isaia 24
17 Spavento, fossa, laccio ti sovràstano, o abitante della terra! 18 E avverrà che chi fuggirà dinanzi alle grida di spavento cadrà nella fossa; e chi risalirà dalla fossa resterà preso nel laccio. Poiché si apriranno dall'alto le cateratte, e le fondamenta della terra tremeranno.

19 La terra si schianterà tutta; la terra si screpolerà interamente, la terra tremerà, traballerà. 20 La terra barcollerà come un ebbro, vacillerà come una capanna. Il suo peccato grava su lei; essa cade, e non si rialzerà mai più.

21 In quel giorno, l'Eterno punirà nei luoghi eccelsi l'esercito di lassù, e giù sulla terra, i re della terra;

22 I re della terra saranno raunati assieme, come si fa dei prigionieri nel carcere sotterra; saranno rinchiusi nella prigione, e dopo gran numero di giorni saranno puniti. 23 La luna sarà coperta di rossore, e il sole di vergogna; poiché l'Eterno degli eserciti regnerà sul monte di Sion ed in Gerusalemme, fulgido di gloria in presenza de' suoi anziani.


Viene specificato al versetto 22 che la terra di cui si parla sono i suoi rappresentanti, ossia i re che la dominano. Saranno giudicati sia gli angeli ribelli del cielo, sia i re ribelli della terra. Questi ultimi attenderanno nell'ades la fine del millennio, e davanti al gran trono bianco, che troveremo al capitolo 20 di Apocalisse, saranno puniti. Le due fonti di luce degli uomini, ossia i "luminari": gli uomini potenti, saranno svergognati per sempre.

Poi tutto sarà trasfigurato in nuovi cieli e nuova terra, in cui tutto sarà eterno.


Dove siamo?