Differenze tra Daniele e Apocalisse?




Daniele ai capitoli due e sette ci parla di quattro potenze mondiali prima di arrivare alla fine del mondo con Roma.

Apocalisse, invece, ci parla di otto potenze mondiali, prima di arrivare alla fine del mondo con l'ottava, e pone Roma come sesta.



Si tratta di un'incongruenza?




Rinfreschiamoci la memoria con Daniele.



Daniele capitolo 7

Siamo circa nel 550 a.C.

Questa visione è parallela a quella della grande statua del sogno di Nebukadnetsar al cap. 2. Nebukadnetsar vede dei metalli, che come pagàno ritiene preziosi; al contrario il Regno di Dio, per lui, è sono una volgare pietra.

Per Daniele le cose cambiano, lui non vede nulla di prezioso nei regni che si succedono, al contrario, non sono nemmeno umani ma solo delle bestie feroci. La quarta, addirittura, è talmente feroce che non esiste nessun animale cui paragonarla, è necessario inventarne uno.

Il potere di queste bestie è esercitato sempre in modo sbagliato. Se Nebukadnetsar, alla fine si è convertito, gli altri procedono sempre di male in peggio, fino all'ultimo con i dieci re. (che sono anche le dita dei piedi della statua)

I regni che distruggono ed opprimono vengono sostituiti con altri, che poi si rivelano essere anche peggiori.

Tutto questo porterà al regno finale che combatterà addirittura Cristo, contro cui nessuno può vincere. Quel giorno la storia del mondo cambierà totalmente poiché questa successione sarà definitiva; nessuno potrà mai detronizzarlo.

Visto che Daniele aveva a cuore le sorti d'Israele, la visione che ha ricevuto riguarda la successione delle potenze politiche che si sono susseguite nel dominare su Israele, dal momento della visione in poi.





Dan 7:1-2
Nel primo anno di Baldassar, re di Babilonia, Daniele fece un sogno, mentre era a letto, ed ebbe delle visioni nella sua mente. Poi scrisse il sogno e ne fece il racconto.

Daniele disse: «Io guardavo, nella mia visione notturna, ed ecco scatenarsi sul mar Grande i quattro venti del cielo. 3 Quattro grandi bestie salirono dal mare, una diversa dall'altra.

Dan 7:17
"Queste quattro grandi bestie sono quattro re che sorgeranno dalla terra;

Il mare grande

A causa della sua immensità e mobilità il mare era sempre stato considerato dagli ebrei come qualcosa di pericoloso e misterioso, qualcosa di indeterminato ed instabile. In questo senso il mare rappresenta l’umanità ed in modo particolare i pagani. Nel nuovo cielo e nella nuova terra questo mare non ci sarà più.

(CFR Is.17:12,13; Apoc.17:15; Apoc.21:1)

Il mare in tempesta rappresenta la moltitudine turbolenta dei popoli. L’umanità sollecitata dalle forze divine porta cambiamenti dell'assetto politico del mondo cancellando nazioni potenti e facendone sorgere di nuove. In seguito allo sconvolgimento del mare, infatti, Daniele vede venir fuori quattro re raffigurati dalle quattro grandi bestie.

Il re incarna le caratteristiche del regno da lui rappresentato.

I quattro venti del cielo

Se si accetta che il grande mare rappresenti l’umanità, allora «i quattro venti del cielo» che scuotono questo mare dell’umanità, vanno considerati come forze simbolo delle potenze celesti e queste potenze fanno muovere le nazioni del mondo. Attraverso questi venti, le nazioni sono scosse.

E' Dio stesso che ha autorità sulle potenze mondiali, è lui che le colloca e le depone. La successione delle potenze può essere un fatto naturale con l'evoluzione della scena mondiale, ma può essere Dio stesso a rimuoverle a causa del loro comportamento in contrasto con la sua volontà. Ne è un esempio Israele stesso.

Tutte le nazioni sono composte da esseri umani, e come tali sotto l'influenza diabolica, che con i suoi strattagemmi le porta ad essere contro Dio e contro la gente. Tutto questo, però, non sarà per sempre, poiché Dio ha posto un limite a questo stato di cose, e distruggerà tutti quelli che rovinano la terra.

(CFR Zac.6:5; Apoc.7:1,2; Ger 49:35-38)








Le quattro bestie



La prima bestia

4 La prima era simile a un leone e aveva ali d'aquila. Io guardai, finché non le furono strappate le ali; fu sollevata da terra, fu fatta stare in piedi come un uomo e le fu dato un cuore umano.

37 Tu, o re, sei il re dei re, a cui il Dio del cielo ha dato il regno, la potenza, la forza e la gloria;





Impero babilonese 612 - 538 a.C.



Il leone alato di Babilonia

L’arte babilonese rappresenta spesso dei leoni alati, figura che apparteneva all'iconografia ufficiale. Un gran numero di leoni alati decoravano le principali strade di Babilonia.

Il leone alato simboleggia un regno potentissimo che unisce la forza del leone e la velocità dell'aquila. Tale bestia è in grado di piombare sulla preda dall'alto molto velocemente e distruggerla.





Ali strappate - In piedi come uomo

Ora la bestia non può più volare, non ha più la sua velocità, infatti con Nebukadnetsar l'impero non ha più lo slancio che ebbe con suo padre Nabopolassar.

Il fatto, però, di poter stare in posizione eretta significa che il suo aspetto di bestia è cambiato, ora può guardare al cielo, così come fece Nebukadnetsar quando si convertì al Dio d'Israele.

(CFR Dan 4:34-37)

Sei tu o re

Da ciò si capisce che nella visione i regni che si susseguono hanno lo stesso carattere dei re che li guidano.








La seconda bestia

5 Poi vidi una seconda bestia, simile a un orso; essa stava eretta sopra un fianco, teneva tre costole in bocca fra i denti e le fu detto: "Àlzati, mangia molta carne!"





Impero Medo Persiano 539 - 333 a.C.



L'orso

L'orso non ha la regalità del leone, è più tozzo e più feroce; il regno medo persiano era più violento del babilonese, così come l'orso è più feroce del leone.

(CFR Isa 13:17-19; Amos 5:19)



Stava eretta sopra un fianco

Il fatto di essere alzato su un fianco descrive bene la dualità di potenze dei medi e dei persiani, tra cui la componente persiana era superiore a quella meda.



Teneva tre costole in bocca.

Le tre costole in bocca erano i resti delle tre nazioni che aveva divorato: Egitto, Lidia, Babilonia.










La terza bestia

6 Dopo questo, io guardavo e vidi un'altra bestia simile a un leopardo con quattro ali d'uccello sul dorso; aveva quattro teste e le fu dato il dominio.





Impero greco 333 - 63 a.C.



Leopardo con quattro ali.

La caratteristica del leopardo è la velocità e l'agilità. Le quattro ali di uccello, anche se aumentano la sua velocità essendo quattro anzichè due, non hanno la regalità dell'aquila di Nebukadnetsar.

Si tratta del regno di Alessandro Magno, che con una rapidità eccezionale già a 26 anni aveva conquistato tutto, tanto da farsi chiamare "Il padrone della terra e del mare".

Quattro teste.

Alla morte precoce di Alessandro il suo regno fu diviso in quattro dai suoi generali, dopo aver ucciso tutti i suoi discendenti. I generali erano: Tolomeo (Israele), Seleuco Cassandro e Lisimaco. Altre profezie più dettagliate su questo impero sono nei capitoli 8 e 11. Gli eredi di Seleuco e Tolomeo si contesero Israele.

Le fu dato il dominio.

Questo regno è l'unico tra i quattro di cui viene detto che gli fu dato il dominio. Infatti ai greci è stato offerto molto di più della conquista geo-politica. Il suo è anche un dominio culturale: la cultura greca è quella che ha formato il pensiero moderno di tutto l'occidente.








🔊 La quarta bestia

7 Io continuavo a guardare le visioni notturne, ed ecco una quarta bestia spaventosa, terribile, straordinariamente forte. Aveva grossi denti di ferro; divorava, sbranava e stritolava con le zampe ciò che restava; era diversa da tutte le bestie precedenti ed aveva dieci corna. 8 Stavo osservando queste corna, quand'ecco spuntare in mezzo a quelle un altro piccolo corno davanti al quale tre delle prime corna furono divelte. Quel corno aveva occhi simili a quelli di un uomo e una bocca che pronunziava parole arroganti.

19 Allora volli conoscere la verità intorno alla quarta bestia che era diversa da tutte le altre, straordinariamente terribile, che aveva denti di ferro e unghie di bronzo, che divorava, sbranava e calpestava il resto con le zampe. 20 Chiesi pure spiegazioni delle dieci corna che aveva sul capo, del corno che spuntava e davanti al quale ne erano caduti tre; quel corno aveva occhi e una bocca che proferiva parole arroganti, e appariva maggiore delle altre corna. 21 Io vidi quel corno fare guerra ai santi e avere il sopravvento,

🔊 L'interpretazione

23 "La quarta bestia è un quarto regno sulla terra, diverso da tutti i regni, che divorerà tutta la terra, la calpesterà e la frantumerà. 24 Le dieci corna sono dieci re che sorgeranno da questo regno; e dopo quelli, sorgerà un altro re, che sarà diverso dai precedenti e abbatterà tre re. 25 Egli parlerà contro l'Altissimo, affliggerà i santi dell'Altissimo, e si proporrà di mutare i giorni festivi e la legge; i santi saranno dati nelle sue mani per un tempo, dei tempi e la metà d'un tempo.





Impero romano dal 63 a.C. in avanti



Continuavo a guardare

La visione non è finita, Daniele conferma che tutto ciò che dirà in seguito, anche se incredibile, è frutto della stessa visione.



Bestia spaventosa, terribile, fortissima.

Roma ha superato tutti i regni precedenti per la vastità dei territori conquistati (divorerà tutta la terra), per l’attitudine sprezzante (la calpesterà), per la potenza e la durezza del suo dominio.



Denti di ferro, divorava, sbranava, stritolava.

Guai ai vinti, era il motto dei romani, non lasciavano alcuno scampo ai popoli sottomessi; Mai nel mondo si sono visti tanti schiavi come nell’età imperiale romana.



10 corna - 10 re.

La bestia ha dieci corna, le quali rappresentano dieci re (v.24). Il corno, nella Bibbia, è simbolo di potenza, e così nelle dieci corna si dispiega pienamente la potenza di quel regno. Ma il profeta non è interessato a loro, bensì allo strano piccolo corno che spunta in mezzo a loro.





Spunta un piccolo corno

Tra quelle il profeta vede spuntare un piccolo corno con occhi simili a quelli di un uomo e una bocca che proferisce cose grandi e sebbene viene definito piccolo, il corno agiva come se fosse grande.

La maniera speciale in cui è presentato serve a metterne in evidenza l’importanza.

L’attenzione si sposta così dalla bestia a ciò che sta nascendo da essa: il piccolo corno.

Questo piccolo corno con la faccia umana è l’apice dell’intero capitolo e diventa la preoccupazione maggiore di Daniele.

Il piccolo corno umano è il punto più importante dell'intero capitolo. Daniele si riferisce quasi esclusivamente a lui perché vi riconosce l'ultima più grande delle potenze dominatrici, e riassume in sé tutto quello che lo ha preceduto.

Il fatto di essere definito piccolo dipende esclusivamente dalla durata del suo regno, che sarà molto breve rispetto agli altri, ed il potere che è concentrato esclusivamente in lui.





Tre corna divelte

In nessuna parte delle scritture si parla di restanti 7 o 8 (7+1) re, ma soltanto e sempre di 10 re. Questo potrebbe significare che quei re non sono stati annientati, ma che il loro potere è passato nelle mani della bestia.

Occhi di uomo, parole arroganti

Gli occhi di uomo, stanno ad indicare una faccia umana. Forse è così che si presenterà, una bestia con apparenze umane, rassicuranti per l'umanità. Le parole arroganti sono rivolte verso Dio. Nella Bibbia la bestemmia è l’attribuzione di caratteristiche divine ad esseri umani, o la pretesa di esse da parte di un essere umano.

Vince i santi in guerra

La parola usata è "distruggerà" il che significa che non resterà nulla di tutto ciò che vuole essere fedeltà a Dio. Non è chiaro se il contesto sia riferito principalmente ad Israele oppure anche a tutto il resto del mondo.

Penserà di Cambiare i giorni e la legge

Daniele 2:21
Egli alterna i tempi e le stagioni; depone i re e li innalza, dà la saggezza ai saggi e il sapere agli intelligenti.


Anche questa è una caratteristica divina: La Bestia instaurerà una legge personale, e tenterà di cambiare i tempi fissati da Dio

Un tempo, due tempi, più mezzo tempo

Sono 3 anni e mezzo.

Tempo in ebraico significa anche anno. In ebraico c'è anche un particolare tipo di plurale che significa anche due (coppia).

In questo caso "tempi" è proprio quel tipo di plurale, quindi sono in tutto 3 anni e mezzo. Ovvero 42 mesi, ovvero 1260 giorni. Il tutto con il calerndario ebraico considerato profeticamente.

Si tenne il giudizio e i libri furono aperti.

Si tratta del giudizio del mondo (Apo 20:11-15), in particolare delle nazioni gentili. Da ora in poi la piccola pietra che ha colpito la statua del sogno di Nebudaknetsar riempirà il mondo intero.

E' la vittoria dei giusti, degli umili, dei disprezzati del mondo sull'arroganza delle bestie, che sono giunte alla loro fine.

I tre libri sono:

1) Il libro della vita

2) Il libro delle memorie

3) Il libro dei morti

Questi sono i testimoni contro le bestie.

la bestia fu uccisa e il suo corpo gettato nel fuoco.

Il fuoco, distruzione eterna è l'atto finale del dominio bestiale. Finito per sempre, mai più ritornerà.

Le altre bestie.

Daniele 7:12
Le altre bestie furono private del loro potere; ma fu loro concesso un prolungamento di vita per un tempo determinato.

La storia continua ad essere vista da Israele.

L'avvicendamento delle bestie al potere arriva fino alla quarta, da cui nascono i dieci re.

Successivamente un piccolo corno assume il controllo dei dieci.

Infine tutti vengono distrutti.

Vedendo la storia da Israele l'avvicendamento delle bestie che assumono il controllo della nazione santa potrebbe far pensare che smettessero via via di esistere al momento in cui l'una sostituisce l'altra, ma in realtà non è così.

A tutte le bestie è stato tolto il dominio su Israele, ma in qualche modo continuano ancora ad esistere. Anche se con caratteristiche diverse vediamo che ancora oggi esistono.

Al momento in cui la quarta bestia con il piccolo corno ed i dieci re verrà distrutta, insieme lo saranno anche tutte le altre, questa è la fine del mondo attuale, ed insieme l'inizio dell'unico Regno mondiale retto da Cristo ed i Santi. La pietra staccata non da mano d'uomo che riempe tutta la terra.





uno simile a un figlio d'uomo.

Daniele 7:14
Gli furono dati dominio, gloria e regno, perché le genti di ogni popolo, nazione e lingua lo servissero. Il suo dominio è un dominio eterno che non passerà, e il suo regno è un regno che non sarà distrutto.

Hanno inizio i 1000 anni del Regno di Cristo sulla terra, tempo in cui tutto sarà riportato alla perfezione.

Cristo ed i Santi regneranno e mai nessuno si avvicenderà a loro.



Vediamo ora le differenze con Apocalisse.










Durante lo studio su Babilonia la Grande, abbiamo stabilito che sicuramente la sesta potenza potenza mondiale di cui parla il capitolo 17 di Apocalisse è Roma.

Ora proviamo a fare un parallelo con quello che scriveva Daniele nel suo libro al capitolo 7 quando racconta del sogno delle quattro bestie che salgono dal mar grande.

Tale racconto risale circa al 530 avanti Cristo. Le bestie che Daniele vede salire dal mare sono quattro, l'ultima delle quali è sicuramente Roma.





























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