QUALE SARA' IL CRITERIO DI GIUDIZIO?



Prima di tutto riportiamo anche qui il brano di Apocalisse in cui Giovanni racconta la sua visione riguardo al giudizio universale.



🔊 Apocalisse 20.
11 Poi vidi un grande trono bianco e colui che vi sedeva sopra. La terra e il cielo fuggirono dalla sua presenza e non ci fu più posto per loro. 12 E vidi i morti, grandi e piccoli, in piedi davanti al trono. I libri furono aperti, e fu aperto anche un altro libro che è il libro della vita; e i morti furono giudicati dalle cose scritte nei libri, secondo le loro opere. 13 Il mare restituì i morti che erano in esso; la morte e l'Ades restituirono i loro morti; ed essi furono giudicati, ciascuno secondo le sue opere.

14 Poi la morte e l'Ades furono gettati nello stagno di fuoco. Questa è la morte seconda, cioè lo stagno di fuoco. 15 E se qualcuno non fu trovato scritto nel libro della vita, fu gettato nello stagno di fuoco.


Veniamo ora ad altre considerazioni importanti.



Un primo giudizio.




La scena si svolge nella sinagoga di Capernaum, durante il ministero di Gesù, dopo la moltiplicazione dei pani e dei pesci.



🔊 Giovanni 6.
39 Questa è la volontà di colui che mi ha mandato: che io non perda nessuno di quelli che egli mi ha dati, ma che li risusciti nell'ultimo giorno.

40 Poiché questa è la volontà del Padre mio: che chiunque contempla il Figlio e crede in lui, abbia vita eterna; e io lo risusciterò nell'ultimo giorno».

41 Perciò i Giudei mormoravano di lui perché aveva detto: «Io sono il pane che è disceso dal cielo». 42 Dicevano: «Non è costui Gesù, il figlio di Giuseppe, del quale conosciamo il padre e la madre? Come mai ora dice: "Io sono disceso dal cielo"?» 43 Gesù rispose loro: «Non mormorate tra di voi. 44 Nessuno può venire a me se non lo attira il Padre, che mi ha mandato; e io lo risusciterò nell'ultimo giorno.

45 È scritto nei profeti: "Saranno tutti istruiti da Dio".Ogni uomo che ha udito il Padre e ha imparato da lui, viene a me. 46 Perché nessuno ha visto il Padre, se non colui che è da Dio; egli ha visto il Padre. 47 In verità, in verità vi dico: chi crede in me ha vita eterna. 48 Io sono il pane della vita. 49 I vostri padri mangiarono la manna nel deserto e morirono. 50 Questo è il pane che discende dal cielo, affinché chi ne mangia non muoia. 51 Io sono il pane vivente, che è disceso dal cielo; se uno mangia di questo pane vivrà in eterno; e il pane che io darò per la vita del mondo è la mia carne». 52 I Giudei dunque discutevano tra di loro, dicendo: «Come può costui darci da mangiare la sua carne?» 53 Perciò Gesù disse loro: «In verità, in verità vi dico che se non mangiate la carne del Figlio dell'uomo e non bevete il suo sangue, non avete vita in voi. 54 Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha vita eterna; e io lo risusciterò nell'ultimo giorno.


Come abbiamo già chiaramente visto in Apocalisse il giudizio universale si terrà alla fine del millennio. Ora in quei giorni la chiesa, quella che si ciba della carne e del sangue di Cristo, sarà già da 1000 anni con lui, e non passerà dal giudizio: ha avuto il suo premio già da mille anni.

Dobbiamo, perciò dedurre che l'ultimo giorno di cui si parla qui non è quello del giudizio universale, ma quello di questo mondo attuale, che finirà proprio con l'inizio del Regno, al suono dell'ultima tromba.

Anche nel passo seguente si parla dello stesso giudizio, quello dell'ultimo giorno di questo mondo.



🔊 Giovanni 12.
47 Se uno ode le mie parole e non le osserva, io non lo giudico; perché io non sono venuto a giudicare il mondo, ma a salvare il mondo. 48 Chi mi respinge e non riceve le mie parole, ha chi lo giudica; la parola che ho annunciata è quella che lo giudicherà nell'ultimo giorno. 49 Perché io non ho parlato di mio; ma il Padre, che mi ha mandato, mi ha comandato lui quello che devo dire e di cui devo parlare; 50 e so che il suo comandamento è vita eterna. Le cose dunque che io dico, le dico così come il Padre le ha dette a me».



Tutto questo si riferisce ad un primo giudizio, che è quello che porta alla risurrezione dei morti in Cristo ed al rapimento della chiesa prima del millennio.

Tale giudizio ha come regola di salvezza la fede in Cristo.

C'è poi il giudizio finale, quello che avviene alla fine del millennio che ha, ovviamente, regole diverse.



Il giudizio finale



La scena si svolge davanti al "gran trono bianco" di Apocaslisse 20:11-15, nel quale tutte le genti sono radunate, di cui abbiamo già parlato.



🔊 Matteo 25.
31 «Quando il Figlio dell'uomo verrà nella sua gloria con tutti gli angeli, prenderà posto sul suo trono glorioso. 32 E tutte le genti saranno riunite davanti a lui ed egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dai capri; 33 e metterà le pecore alla sua destra e i capri alla sinistra.

34 Allora il re dirà a quelli della sua destra: "Venite, voi, i benedetti del Padre mio; ereditate il regno che v'è stato preparato fin dalla fondazione del mondo. 35 Perché ebbi fame e mi deste da mangiare; ebbi sete e mi deste da bere; fui straniero e mi accoglieste; 36 fui nudo e mi vestiste; fui ammalato e mi visitaste; fui in prigione e veniste a trovarmi".

37 Allora i giusti gli risponderanno: "Signore, quando mai ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare? O assetato e ti abbiamo dato da bere? 38 Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto? O nudo e ti abbiamo vestito? 39 Quando mai ti abbiamo visto ammalato o in prigione e siamo venuti a trovarti?"

40 E il re risponderà loro: "In verità vi dico che in quanto lo avete fatto a uno di questi miei minimi fratelli, l'avete fatto a me". 41 Allora dirà anche a quelli della sua sinistra: "Andate via da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli! 42 Perché ebbi fame e non mi deste da mangiare; ebbi sete e non mi deste da bere; 43 fui straniero e non m'accoglieste; nudo e non mi vestiste; malato e in prigione, e non mi visitaste".

44 Allora anche questi gli risponderanno: "Signore, quando ti abbiamo visto aver fame, o sete, o essere straniero, o nudo, o ammalato, o in prigione, e non ti abbiamo assistito?"

45 Allora risponderà loro: "In verità vi dico che in quanto non l'avete fatto a uno di questi minimi, non l'avete fatto neppure a me". 46 Questi se ne andranno a punizione eterna; ma i giusti a vita eterna».



Si parla di un trono glorioso davanti al quale sono radunate tutte le genti: e questo corrisponde al gran trono bianco del giudizio universale. Lo conferma anche il fatto che alla fine gl'ingiusti andranno nel fuoco eterno preparato per Satana ed i suoi angeli, che corrisponde allo stagno di fuoco di Apocalisse.

C'è, però, un interrogativo ed è quello del criterio di giudizio, infatti, in base a cosa saranno giudicate le persone vissute avanti alla prima venuta di Cristo? Non è possibile che siano giudicate in base alla fede in lui, quindi il criterio deve essere per forza diverso, ed è il motivo per cui in questo brano non si acenna affatto alla fede.

Il popolo di Dio, l'Israele dell'antico patto ha i suoi salvati che sono già nel seno d'Abramo, anche senza aver conosciuto né Cristo né i suoi seguaci, poiché La loro salvezza viene dal credere a ciò che Dio aveva previsto con l'avvento del Messia, cosa di cui la Legge ed i Profeti già parlavano.

Ma cosa dire dei, forse miliardi, di persone che hanno popolato la terra e non sono venuti a conoscenza del piano di Dio: meritano lo stagno di fuoco? In base a cosa sono giudicate?

Nel passo esaminato Gesù afferma che saranno ritenuti giusti quelli che avranno aiutato i suoi minimi fratelli. La prima cosa cui viene da pensare è che quei fratelli siano i suoi seguaci, ma, come abbiamo visto non è possibile per ovvi motivi: e questo è un problema.

A meno che qui Cristo si identifichi con l'intera umanità, allora il criterio di giudizio sarebbe nel ritenere giusto chi aiuta il prossimo in generale: non si tratterebbe più di chi aiuta i seguaci di Cristo, ma i propri simili.

E' chiaro che davanti a quel trono si trovino tutte le persone che hanno vissuto da Adamo in poi, eccetto quelle che in quei giorni faranno già parte del Regno dei Cieli. Chi è vissuto senza conoscere il piano di Dio è impossibile giudicarlo con una legge scritta, poiché in moltissimi casi ancora non esisteva.

Il criterio, quindi, se deve essere uguale per tutti deve essere in qualche modo scritto nel cuore dell'uomo, e quello più semplice ed universale riguarda proprio l'amore verso l'altro.

In sostanza la Bibbia sostiene che saranno salvati quelli che vivono la vita con amore verso il prossimo, ed il prossimo per eccellenza è Gesù. Questo è ciò che richiede Dio dagli umani. Naturalmente non si aspetta la perfezione, altrimenti nessuno, nemmeno i credenti sarebbero salvati, ma tutto sarà giudicato "umanamente" come anche umano è il Salvatore, che appunto per questo sarà il giudice in tale circostanza.

Quindi: vi sono due vie da seguire, tutti gli umani che hanno avuto possibilità di udire il messaggio di salvezza, sono chiamati a far parte di una classe di persone che presteranno il loro servizio nel "piano di redenzione/restaurazione" a giuda divina, che riporterà la creazione al progetto originale. Quelli che accettano avranno uno speciale cammino verso l'eternità, senza passare dal giudizio, che è un rischio per tutti.

Uno schemino:


🔊 Giovanni 5
24 In verità, in verità vi dico: chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha vita eterna; e non viene in giudizio, ma è passato dalla morte alla vita.



Un altro passo a sostegno di questa ipotesi è in Romani, ed anche in questo Paolo allude allo stesso evento del giudizio finale:



🔊 Romani 2.
12 Infatti, tutti coloro che hanno peccato senza legge periranno pure senza legge; e tutti coloro che hanno peccato avendo la legge saranno giudicati in base a quella legge; 13 perché non quelli che ascoltano la legge sono giusti davanti a Dio, ma quelli che l'osservano saranno giustificati.

14 Infatti quando degli stranieri, che non hanno legge, adempiono per natura le cose richieste dalla legge, essi, che non hanno legge, sono legge a se stessi; 15 essi dimostrano che quanto la legge comanda è scritto nei loro cuori, perché la loro coscienza ne rende testimonianza e i loro pensieri si accusano o anche si scusano a vicenda. 16 Tutto ciò si vedrà nel giorno in cui Dio giudicherà i segreti degli uomini per mezzo di Gesù Cristo, secondo il mio vangelo.



E' vero che in altri passi biblici viene richiesta la fede per essere salvati, ma esaminiamone uno tra i più famosi, a chi allude quando parla di fede?



🔊 Ebrei 11
6 Or senza fede è impossibile piacergli; poiché chi si accosta a Dio deve credere che egli è, e che ricompensa tutti quelli che lo cercano.



L'autore della lettera sta parlando di "quelli che si accostano a Dio", ovvero di quelli che hanno avuto modo di udire le sue promesse. Chi vuole prendere parte al suo piano di salvezza deve avere piena fiducia in lui, altrimenti non può essere da lui gradito, e non sarà uno degli operai che lavoreranno nella "sua vigna". Quindi, anche in questo caso non si sta parlando dell'umanità in generale, ma di tutti quelli che hanno preso parte al suo piano di salvezza.


In sostanza Apocalisse fa capire che il giudizio universale sarà qualcosa di "umanamente giusto", tutti saranno giudicati da ciò che hanno fatto durante la loro vita, con particolare riferimento ai loro "segreti". In tale occasione tutto ciò che era segreto verrà portato alla luce e giudicato. L'epilogo contiene anche un elenco di chi sarà rifiutato:



🔊 Apocalisse 21
8 Ma per i codardi, gl'increduli, gli abominevoli, gli omicidi, i fornicatori, gli stregoni, gli idolatri e tutti i bugiardi, la loro parte sarà nello stagno ardente di fuoco e di zolfo, che è la morte seconda».



Tutto quanto abbiamo già detto risuona di una considerazione petrina, cui tutti quelli che sono passati su questa terra dovrebbero attenersi:



🔊 1Pietro 4
8 Soprattutto, abbiate amore intenso gli uni per gli altri, perché l'amore copre una gran quantità di peccati.



Chi dimostra amore ha già maturato la sua "affinità" con Dio, anche se non lo ha conosciuto nel modo in cui Cristo lo ha presentato. Per lui vi sarà un giudizio particolare, perché con la sua condotta ha dimostrato la giustizia di Dio. Dio, infatti, non pretendeva cose inarrivabili, ma solo ciò che un cuore veramente "umano" (in cui la "scintilla" di Dio è presente) può produrre.

Diverso deve essere chi si accosta a lui in ubbidienza alla richiesta di "prestare servizio" nel suo corpo che è la chiesa. Queste persone devono essere equipaggiate in modo speciale per il lavoro che li attende, per questo è dato loro lo S. S. che li trasforma in "nuova creazione", persone che hanno intrapreso un cammino di crescita particolare, tali persone hanno un destino glorioso insieme a Cristo, già da adesso, anche se per ora solo in fede.



🔊 Matteo 11
11 In verità io vi dico, che fra i nati di donna non è sorto nessuno maggiore di Giovanni il battista; eppure il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui.



Riguardo al passo paolino di Romani 2, riportato sopra, alcuni commentatori vi vedono un'allusione anche alla legge di Noè, qualcosa che risale alla tradizione ebraica




Una seconda opportunità?



Le scritture sono chiare riguardo al fatto che all'uomo è stata data la vita terrena come opportunità di salvezza, esiste solo questa vita, dopo di che vi sarà il giudizio.

Non si trova in nessuna parte della Bibbia qualcosa che faccia pensare che dopo la morte, in qualche modo, vi sia ancora la possibilità di riparare ad una vita di peccato: ciò che è fatto è fatto, ed il giudizio sarà equo per tutti, senza distinzione.

Ci sono, però, alcuni passi contenuti nelle lettere di Pietro, da sempre ritenuti oscuri da tutti i commentatori, che hanno fatto pensare, a qualcuno, che in fondo tale possibilità esista.

Anche se i passi in questione possono essere letti in tal modo, ciò crea una evidente ed improponibile forzatura verso tutto il resto delle scritture ed è quindi inaccettabile.



🔊 1 Pietro 3.
18 Anche Cristo ha sofferto una volta per i peccati, lui giusto per gli ingiusti, per condurci a Dio. Fu messo a morte quanto alla carne, ma reso vivente quanto allo spirito. 19 E in esso andò anche a predicare agli spiriti trattenuti in carcere, 20 che una volta furono ribelli, quando la pazienza di Dio aspettava, al tempo di Noè, mentre si preparava l'arca, nella quale poche anime, cioè otto, furono salvate attraverso l'acqua. 21 Quest'acqua era figura del battesimo (che non è eliminazione di sporcizia dal corpo, ma la richiesta di una buona coscienza verso Dio). Esso ora salva anche voi, mediante la risurrezione di Gesù Cristo, 22 che, asceso al cielo, sta alla destra di Dio, dove angeli, principati e potenze gli sono sottoposti.

1 Pietro 4.
6 Infatti per questo è stato annunciato il vangelo anche ai morti; affinché, dopo aver subito nel corpo il giudizio comune a tutti gli uomini possano vivere mediante lo spirito secondo la volontà di Dio.



L'esatto significato di questi passi è sconosciuto, ed ammesso che la traduzione non presenti problemi, dobbiamo ritenerli incomprensibili, anche perché le varie interpretazioni sono in contrasto tra loro e spesso presentano evidenti forzature.