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TESTO

Genesi Capitolo 1

pag 4

Studio biblico (D. Pawson)


Questa è la mia traduzione dall'ebraico di Genesi uno.

Molto tempo fa, prima che esistesse qualsiasi cosa, il Dio che era sempre stato portò l'intero universo ad essere, creando tutto lo spazio esterno ed il pianeta terra.

Dapprima la terra era solo un ammasso di materia fluida non abitabile, ed infatti, non abitata. Era coperta dalle tenebre ed avvolta dall'acqua, ma lo Spirito di Dio stava aleggiando sulla superficie delle acque. Allora Dio comandò alla luce d'esistere, ed essa fu. Questa sembrava una cosa giusta a Dio, che così decise d'alternare la luce con le tenebre attribuendogli nomi diversi: giorno e notte. Così le tenebre originali e la nuova luce furono la sera e la mattina del primo giorno di lavoro di Dio.

Poi Dio parlò di nuovo e disse: "Che ci siano due riserve d'acqua con una distesa fra l'una e l'altra", e così separò le acque della superficie dall'umidità dell'atmosfera. Ecco come il cielo, questo, infatti, fu il nome che Dio gli diede, esistette. Questo completò il suo secondo giorno di lavoro.

La prossima cosa che Dio disse fu; "che la superficie delle acque sia concentrata in una sola zona, così che ci possa essere anche l'asciutto", ed infatti accadde proprio così. Da allora in poi Dio chiamò il mare e la terra in modo distinto l'uno dall'altra. A Dio piacque quello che vide, ed aggiunse: "Ed ora che la terra faccia nascere della vegetazione; delle piante con del seme e degli alberi con del frutto, tutti capaci di riprodursi". Così apparve ogni tipo di pianta e d'albero, ognuno capace di propagare la propria specie. Tutto rientrava esattamente nel piano di Dio; Così il suo terzo giorno di lavoro fu completato.

Poi Dio dichiarò: "Che diverse fonti di luce appaiano nel cielo, esse distingueranno i giorni dalle notti e renderanno possibile misurare le stagioni, giorni speciali ed anni; anche se il loro scopo principale sarà quello di provvedere l'illuminazione". Così fu proprio come disse; le due luci più forti le chiamò: sole, il più grande, che dominava il cielo, e luna la più piccola, che dominava nella notte circondata dalle stelle lucenti. Dio le mise tutte lì per illuminare la terra, per regolarla e per mantenere l'alternanza di luce e di tenebre, e fu molto compiaciuto che il suo quarto giorno di lavoro fosse venuto così bene.

Il prossimo ordine che Dio diede fu: "Che il mare e il cielo siano ripieni di creature viventi, con branchi di pesci e stormi d'uccelli". In questo modo Dio portò ad essere tutti gli esseri animati che abitavano nel creato; dai grandi mostri degli oceani ai piccoli pesci, ognuno secondo la sua specie, e tutti gli uccelli del cielo secondo la loro specie. Era una cosa meravigliosa, e lui li incoraggiò a moltiplicarsi ed a crescere di numero, così che ogni parte del mare ed ogni parte del cielo potessero essere piene di vita. Questo terminò il suo quinto giorno.

Poi Dio annunciò: "Ora anche la terra sia piena di creature viventi, di mammiferi, di rettili e d'ogni sorta di fauna". Come prima, detto fatto; fece ogni sorta di fauna, inclusi i mammiferi e i rettili, e ognuno di tipo diverso dall'altro, e n'ebbe un gran piacere. A questo punto Dio prese una decisione grandissima: "Ora facciamo qualcosa di molto diverso, una creatura che è più come noi". Facciamo gli esseri umani come noi, essi potranno prendere controllo di tutto quello che ho creato: i pesci del mare, gli uccelli del cielo e gli animali della terra". Dio creò l'umanità perché gli somigliasse, perché riflettesse in se stessa il suo cuore, la sua volontà e la sua mente e per avere relazione gli uni con gli altri, maschi e femmine. Poi egli affermò la loro posizione unica con un incoraggiamento generoso: "Moltiplicatevi anche voi al fine d'occupare e controllare tutta la terra, i pesci del mare, gli uccelli del cielo e gli altri animali sono tutti vostri, e voi dovrete essere i loro maestri, vi sto dando anche le piante che portano seme e gli alberi che recano frutto come fonte di sostentamento, ed anche gli uccelli e le bestie avranno foglie per cibo". Così fu. Dio fece una panoramica di tutto quello che aveva fatto, e fu molto soddisfatto, tutto era così giusto, così bello, sei giorni di lavoro ben fatti; lo spazio esterno e il pianeta terra ora erano completi.

Dato che ora non c'era bisogno d'altro, Dio si prese un giorno libero, questo è il motivo per cui lui ha stabilito che ogni settimo giorno sia diverso dagli altri, messo da parte solo per lui, perché in quel giorno egli non era occupato con il suo lavoro quotidiano di creazione.

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