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L'elevatore.



Un'altra apparecchiatura che ha avuto bisogno di modifiche è stato l'elevatore. Inizialmente il suo argano era un semplice avvitatore, comodo da trovare e da montare, ma con un grosso inconveniente: la rumorosità. Se si regolava la velocità di rotazione in modo tale che il tempo impiegato per portarsi da un piano all'altro fosse abbastanza breve, il rumore era eccessivo. Se, invece, si regolava la velocità per un rumore accettabile, allora il tempo per passare all'altro piano era troppo lungo.

Perciò mi sono deciso a cambiare l'avvitatore con qualcosa di più adatto. Ho trovato in rete dei motori in corrente continua con riduttore di giri, tra i quali uno che faceva proprio al mio caso, che ho ordinato qui, e che ha risolto alla grande l'inconveniente. Si tratta di un motore a 15 V DC con rapporto di trasmissione 50:1. E' bastato montarlo su una basetta di multistrato, ed allungare l'albero con un tubetto di alluminio montato a pressione, ed il problema del rumore è stato risolto.





Innalzando la velocità, il tempo per passare da un piano all'altro così è abbastanza basso, però arrivando al piano superiore più velocemente, dopo aver azionato il fine corsa, l'inerzia è tale che spinge in alto anche il binario del piano, ed il transito dei convogli risulta problematico a causa della cuspide che si forma tra i due. Questo problema l'ho risolto modificando anche lo schema elettrico, in modo tale che l'avvicinamento al piano avvenga in due fasi. La prima fase, che compie circa il 90% del percorso, a velocità alta, il resto a velocità più bassa. Per questo ho inserito tre potenziometri, uno per la prima velocità, uno per l'altra ed uno per regolare il tempo dopo il quale passare dalla prima alla seconda.

Ora tutto è molto veloce e silenzioso.